Lo studio dei Tarocchi mi ha affascinato sin dalla più giovane età. A differenza dell’Astrologia, i Tarocchi non richiedono l’apprendimento di tecniche di calcolo o strumenti per ricavare il passo dei pianeti e la domificazione, quali le effemeridi o le tavole delle Case (oggi, per altro, vantaggiosamente sostituite dai software informatici).
Tuttavia, la semplicità di questo mezzo di indagine non deve trarre in inganno in quanto, come l’Astrologia, richiede una brillante capacità interpretativa e combinatoria, nonché una buona intuizione, che viene ovviamente stimolata dalla ricca simbologia degli Arcani, sia Maggiori che Minori.
I Tarocchi sono un strumento di grande fascino. Anche solo sfogliando un qualunque mazzo, innumerevoli immagini si affacciano alla mente. Numerosi trattati sono stati scritti sui Tarocchi, sia dal punto di vista simbolico/iconografico che divinatorio, di cui alcuni molto validi. Se ne sono occupati esoteristi di spicco, quali Papus, Wirth, Eliphas Levi per citarne solo alcuni. Vari psicologici vi ritrovano efficaci collegamenti con il mondo degli archetipi.
Molto spesso, nella mia pratica di consulenza, utilizzo con efficacia entrambi gli strumenti, Astrologia e Tarocchi, in quanto mi permettono di ottenere un quadro più completo della persona che mi siede di fronte o della questione trattata. Pur non avendo nulla in comune tecnicamente, entrambi i mezzi mi permettono di indagare a fondo, inquadrando la situazione da diversi punti di vista.
I Tarocchi ci parlano. Sono uno strumento vivo e sensibile, che richiede e merita tutto il nostro rispetto, proprio come qualunque altro essere vivente. Quale serbatoio di sapere antico e futuro, attraverso la ricchezza di simboli, colori e significati, i Tarocchi sono in grado di stabilire dei contatti con la nostra mente subconscia, con il nostro lato emotivo, con l’inconscio collettivo o addirittura con la Mente universale, svelando e rivelando di volta in volta preziosi indizi, motivazioni recondite o sviluppi di situazioni che la nostra mentre “pensante” non sarebbe in grado di individuare.
I Tarocchi sono un vero e proprio “libro” composto da un numero infinito di pagine, la cui lettura illumina rispetto 
a qualsiasi argomento si desideri sviscerare con il loro ausilio. Tuttavia, la parte divinatoria, ossia il “giro di carte” per gettare uno sguardo sul futuro, è forse l’uso più elementare che si possa fare di questo strumento. I Tarocchi e, soprattutto, gli Arcani Maggiori mostrano una vera e propria Via Iniziatica, in cui rientrano simbologie esoteriche, ermetiche, alchemiche ecc., il cui scopo consiste nell’aiutare l’essere umano a riscoprire la sua vera natura, quale scintilla divina.
Le vere origini dei Tarocchi rimangono tutt’ora ignote, nonostante i vari tentativi di rintracciarne la storia. I Tarocchi di Marsiglia rappresentano il mazzo più classico di questo entusiasmante strumento meditativo e divinatorio, cui hanno fatto seguito stilizzazioni più o meno ricche e personalizzate.
Sebbene ogni Arcano abbia un proprio significato generale, legato alla figura che riproduce e ai simboli che racchiude, vi sono sfumature interpretative che appartengono alla sensibilità e all’esperienza di ogni singolo Lettore di Tarocchi, in base all’intimo rapporto che si stabilisce con questo strumento.
La relazione tra “tarologo” e Arcani si articola su più livelli – mentale, emotivo, psichico, spirituale – ed è proprio in virtù di questo affiatamento che i Tarocchi “conversano” con il Lettore, fornendo risposte ai legittimi quesiti dei consultanti, consigli in caso di dubbi o incertezze e, perché no, rimproveri in caso di richieste insensate o inopportune.
E per quanto in un determinato momento la risposta che i Tarocchi forniscono possa sembrare strana, inattesa o singolare, il tempo spesso ne chiarisce le ragioni. I Tarocchi, infatti, riescono a vedere dove i limiti della mente pensante, nonché i nostri pregiudizi, non ci permettono di arrivare.
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